sabato 20 settembre 2008

a cosa ci ha portato la Georgia



ancora non ho scritto sui fatti georgiani dello scorso agosto. la visita al blog di antonio mi ha però convinto della necessità di farlo, benchè per certi versi l'agosto sia già preistoria.
tra il 7 e l'8 agosto Tiblisi tenta di recuperare la regione separatista filosrussa dell'Ossezia del Sud. in risposta, l'esercito russo invade la Georgia arrogandosi il diritto di difendere i suoi concittadini (il 90% dei sud osseti hanno passaporto russo) dal violento bombardamento georgiano della notte precedente.
negli Stati Uniti si sta preparando la convention di Denver, in Europa i parlamenti sono chiusi per ferie. i fatti georgiani fanno chiudere le sdraio a ministri, diplomatici e giornalisti. tutti eccetto Frattini che segue le vicende dal suo paradiso esotico (forse gli italiani dimenticheranno presto di questo fatto ma, per quanto mi riguarda, ogni qual volta avrò modo di parlare di Frattini rammenterò quest vergognosa mancanza di responsabilità dimostrata dal ministro degli esteri di una delle 8 nazioni più industrializzate del mondo, alleato NATO, membro fondatore della CEE e cliente di spicco del gas russo). il Presidente UE si reca a Mosca per mediare, mentre Bush parla di reazione sproporzionata.
risultato: i russi sono ancora in Georgia, il presidente Sarkosy si è limitato a fare da notaio alla prossima annessione dell'Ossezia del Sud al territorio russo e la campagna elettorale amenricana ha aggiunto un ingrediente alla sua ricetta propagandistica.
ma quali sono le ragioni del conflitto? domanda da un milione di dollari. la Georgia aveva visto respingere la sua candidatura al club NATO proprio per voto sfavorevole di Sarkozy ( e della Merkel); credeva forse che qualcuno sarebbe venuto in suo soccorso? pensava forse che subire un'aggrssione russa avrebbe dato qualche chance di entrare nella NATO? al contrario, quanto accaduto diminuisce le possibilità di far parte dell'alleanza: se la Georgia entrasse nella NATO e ripetesse un azzardo del genere l'intera Europa sarebbe costretta ad una guerra contro la Russia in virtù della difesa reciproca. impossibile.
intanto la Polonia si vantava di aver aderito allo scudo missilistico; Washington assicurava che non si trattava di una soluzione anti russa ma contro le minacce iraniane. peccato che chiunque abbia un minimo di conoscenza dell'hardware militare americano sa che i missili patriot che verranno installati in russia hanno come unico obiettivo i missili di cui è dotato il Cremlino. del resto le menzogne e la disinformazione sulla situazione internazionale ha dilagato per tutto agaosto e per i primi di settembre. Kagan si è permesso di dire che le circostanze che hanno portato al conflitto non sono importanti.
in ogni caso il danno è già fatto, i russi sono in Georgia ed al contrattacco per la prima volta dal 1991 ad oggi. l'interregno inziato nel 1991 è definitivamente finito: il Consiglio di sicurezza ONU a cui avevamo affidato le nostre sorti non esiste più, sepolto dalle bombe su Belgrado, dal'invasione dell'Iraq, dal nucleare iraniano, dal riconoscimento del Kosovo ed adesso dalla presa russa di Gori, la città natale di Stalin.
adesso non ci resta che attendere le vaste ripercussioni di quanto accaduto e la risposta ad una domanda decisamente più esplicita di quanto lo fosse in passato: con chi vogliamo stare?

come aproffondimento consiglio
Sergio Romano su Panorama e
l'editoriale online del nuovo limes "Russia contro America peggio di prima" che purtroppo da dove mi trovo non potrò aver

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