domenica 16 marzo 2008

il marketing politico di veltroni

oggi, 16 marzo, alle ore 16 veltroni è al verdi di gorizia.una densa folla si era accalcata un'ora prima all'ingresso del teatro.molti vecchi,pochi giovani,qualche famiglia.all'ingresso viene distribuito un piccolo manifesto molto minimal e con tre frasi: "per un'italia moderna", "si può fare" e "veltroni presidente". tutto in stampatello, in bianco su sfondo verde. già l'idea, di per se, è molto americana ed ale, in parte a me, mi fa notare la spaventosa somiglianza con i manifesti che alle conventions di obama sventolano i supporter del senatore nero.in effetti se veltroni fosse nero e se propagandasse in inglese, tra lui ed obama sarebbe dura trovare differenze.inizia il suo discorso dando da subito un'impostazione emozionale, parla del nonno materno, sloveno, torturato dai nazisti nei giorni della roma città aperta, racconta i piccoli inconvenienti di avere una madre di nome e cognome slavo.poi racconta di come durante le 53 tappe precedenti ha incontrato pezzi della storia della sua famiglia: una vecchietta di lecco gli dice che una volta aveva conosciuto suo padre, cronista del giro d'italia e che in un'altra città, un'altra vecchietta, gli ha fatto avere una foto di sua nonna.insomma, sembra più un prete che un politico e conquista subito la fiducia della paltea, a cui si rivolge invitandola a partecipare in prima persona al cambiamento del paese, dice: "c'è bisogno di più NOI".infatti ammette che in italia, ciò che veramente non funziona è la politica.parla delle bellezze artistiche e paesaggistiche del paese, dell'onestà della gente e del successo dell'imprenditoria del nord est.ciò che non funziona è la politica.fa quache battuta,qualche interruzione di applausi, dietro di lui un grande striscione verde sul quale compare, a sinistra, il grande cerchio del simbolo del pd, anch'esso molto yankee. ai lati del palco due colonne verdi con il simbolo in cima.elogia il coraggio della scelta fatta dal suo partito e della novità (parola ripetuta più volte,forse con un certo abuso) che il pd ha introdotto nella scena politica, un movimento che, a suo dire, ha spiazzato i suoi avversari.molto interessante il disorso della novità: in pratica si dice portavoce di un nuovo modo di fare la politica, con altri linguaggi, con una nuova sintassi.elogia la scelta di visitare 110 provincie italiane, di aver dato spazio ai giovani ed alle donne.promette di dimezzare il numero dei parlamentari e di aumentare i salari minimi.
non nomina mai berlusconi, ma fa una lunga allusione al tema del programma strappato e del programma copiato. ancora qualche battuta per poi passare a casini e la "puzza di inciuccio" da lui intercettata, citando il motivetto di jannacci "vengo anch'io, no tu no" come trattamento a lui riservato dal popolo della libertà.risate del pubblico.
poi passa alle promesse "politiche", alle bugie spudorate, allo schiffo da cui proviene, non mi va neppure di parlarne.
dulcis in fundo, un fatto che mi ha veramente sbalordito: l'inno di mameli!! signora maleducata in parte a parte, credevo che solo an suonasse l'inno alle convention. forse visto che fini ed il suo partito sono scivolati dentro il pdl si è aperta una deriva nazionalista a sinistra? no...non credo.sarà che veltroni crede di poter fare tutto e devo ammettere che sembra quasi convinto. alla fine il mio giudizio sul suo comizio (perchè pur sempre di comizio si parla, benchè lui si sforzi di venderlo come un altro prodotto) è positivo. sul parco si comporta bene, ha un atteggiamento modesto nei confronti della platea, sembra un amico,fa battute leggere, non parla male di nessuno, non condanna, non accusa nessuno. i suoi argomenti sono semplici, no parla di cifre ed ha sempre in bocca l'aggettivo "nuovo".
bravo veltroni, che dio ti aiuti

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