sabato 31 maggio 2008

il primo pensiero


devi credermi, non è come sembra, è di più
non è come sembra, è tutto vero
anche se stento ad afferrarne i bordi, a scongerne i confini, a decifrarne i colori
é tutto vero ed è tutto qui. qualcosa di enorme dentro una scatola di ciocolattini,
nel promumo delle fragole...
e nell'inchiostro della penna blu che hai dimenticato assieme alla tua giacca..ed
assieme a tutto ciò che non scorderò mai...

martedì 27 maggio 2008



Y los olores, sonidos, colores y sabores que me hacen acuerdar todo esto



mi diosa...

on the road


Autostrade e "premi produzione" per l'ad è una questione di dignità

Anche in nome della dignità della persona il consiglio di amministrazione della società autostradale Venezia-Padova verserà al suo amministratore delegato un premio di 130mila euro. Proprio così.

I fatti. Gli amministratori delle società pubbliche da due anni a questa parte si trovano davanti un problema non da poco: il governo Prodi per rispondere alla montante polemica sui compensi d'oro degli amministratori, e risolvere con un sol tratto di penna le decine di voci che arricchivano gli emolumenti pubblici, decise di cancellare ogni cosa, e stabilire un tetto. Tetto dei compensi: oltre una soglia non si può andare. Più di tanto niente.

Per merito o colpa della riforma che porta il nome di Linda Lanzillotta, già ministro per gli Affari regionali, una quant....

sabato 24 maggio 2008

extranando salamanca...2006

Qué se quedará en mi alma de este año? Venga, seguro la plaza mayor y sus piedras que se tornan doradas con la llegada del atardecer. La plaza mayor en el invierno vacía, sola con migo, con diego y francesco. Seguro la calle de toro, ida y vuelta de todas mis noches. San justo y su movida hippy, su sonido que encanta. Se quedara en mi alma la calle prior y el ruido que sale de los bares, el albor y el palacio de monterrey. La gran vía, qué encanto es la gran vía? La plaza de Anaya cuartel general de los franquistas durantes los años de salamanca capital de la España fascista y ahora jardín de jóvenes, de piecig y rastas, un sitio digno de los hicos de dios. Ya se puede ver la catedral, que preciosa, que grande. Bajo de ella se mezclan estudiantes, monjes, turistas, punkys, y todos han visto la rana en el frontal de la primera universidad de España. Seguro que se quedara en mi alma la “torre” en calle santa clara, diego, paulo y sandro juntos a toda la jente que pasó por ay, ramiro, alfredo, esteban, victor hugo, daniel. El piso de diletta, marin, françois, stefan. El camelot, la barra del camelot, los camareros y las camareras del camelot, las segundas gratis del camelot, german, la peña italiana (en orden alfabético andrea claudia matteo monica raffa roberto valeria valentina, habéis sido los primeros clientes y dos segundos después los primeros amigos ), las copas (gracias dany, gracias marcelo), las guapas asquerosas gringas……. Otra vez en san justo el potemkim, todo negro, la música mejor (new orden, por dios!), la gente más rara y la 7 de la mañana. Las 8 de la mañana, las 9 de la mañana, las 9 y media de la mañana, las 10 y media de la mañana, las 11 de la mañana. Lisa, gracias por tus caricias. Lucia, gracias por tu cariño. Los lunes y la gente del country, con un gracias especial a todos los que han seguido en kandavia. Los martes en circus, los porros, que ricos. El miércoles y el café torero a tomar por el culo. El jueves con sus borracheras en morgana. El viernes a las 6 de prisa en potemkim. Los sábados, la marcha del sábado, el futbolín en pan y agua, las” litronas” de cerveza. Los domingos, días por los que tienen cojones de verdad. Se quedaran en mi alma los chicos y las chicas de relaciones? Cristina y la brasileña del tin tin, francesco de bari ( y sus amigos de la little italy), elias, el ruso y sus problemas de cama, lucia del quo y sus colegas, los primos mas chungos de las ciudad (copy y claudio). El viaje en Andalucía y los inolvidables días en granada con ivan y sus amigos).
Y un abrazo gigante a mis compañeros de piso, josé y su gana de vivir, susana perdida en su mundo de hadas, maria que ha cuidado de mi cuando estuve enfermo, rafa que sabe hacer cada cosa. Y giudit que ha vivido con nosotros, chuchi que llegaba por los días de fiesta y kico, un filosofo de verdad.

Vamos, lo digo: “ha sido divertido”, podemos repetirlo. Pero todo lo que digo creo que entre de quince días ya no estará en mis manos.

“Capisci, George? L’Ucraina non è nemmeno uno Stato!

“Capisci, George? L’Ucraina non è nemmeno uno Stato! Che cos’è l’Ucraina? Parte del suo territorio è Europa orientale. Ma l’altra parte, quella più importante, gliel’abbiamo regalata noi!” Quando il 4 aprile scorso Vladimir Putin si rivolse così al “caro amico” americano, qualcuno dei leader riuniti attorno al tavolo del summit Nato di Bucarest pensò che il gelido scacchista russo si fosse lasciato andare. Niente affatto. Era una provocazione calcolata, di quelle che nelle scuole dell’intelligence russa s’imparano nei corsi propedeutici.Guardando dritto negli occhi George W. Bush, Putin scolpiva in poche frasi il senso dei suoi primi - forse non ultimi – otto anni da presidente della Russia. E cioè: siamo tornati una grande potenza ed è bene che tutti, amici, finti amici e nemici, ne prendiate buona nota. A cominciare dall’Ucraina, che insieme alla Georgia continua a battere alla porta della Nato. La Russia, avverte Putin, è in grado di disintegrarle. Se davvero Kiev e Tbilisi aderissero al Patto atlantico, lo farebbero da staterelli dimidiati. L’Ucraina senza la Crimea (già parte della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, ceduta in comodato nel 1954 dall’ucraino Khruščëv all’Ucraina sovietica) e le più che russofile regioni orientali. La Georgia senza l’Ossezia del Sud e l’Abkhazia, semi-annesse da Putin con una delle sue ultime direttive. Tanto per non lasciar dubbi, Mosca ha rafforzato il suo schieramento militare nella repubblica secessionista abkhaza. Peacekeeping, giura il Cremlino. Piecekeeping, temono alla Casa Bianca. (…)
di Lucio Caracciolo, editoriale limes 03/08

venerdì 16 maggio 2008

no title

anno zero normalmente divide le opinionin perchè fruga negli incomes e negli outcomes politici degli italiani. di conseguenza tendo a non occuparmi delle sue tematiche i venerdì successivi la puntata. però quello di ieri sera è un argomento che oltre ad essere sulla bocca e sotto gli occhi di tutti, strumentalizzato in differenti modi e per diversi fini, è un fatto di indubbia interrogazione e di necessaria riflessione. i più sinistri-sballoni-reggaetari-buonisti-crocerossini (etc.) giustamente dicono che l'immigrazione è un naturale fenomeno comune a tutte le epoche dell'umanità. a onor del realismo bisognerebbe far notare a tali personaggi che tra lo schiavismo dei neri nelle colonie americane e le necessità di manodopera in un mondo globale (occidente) che si fa paladino dei diritti umani e chiama la guerra "missione di pace" ciò che marca la pesante distinzione tra il rapporto immigrato/indigeno sono gli effetti che l'inadempienza dei doveri dei primi hanno sui diritti dei secondi.
mi spiego: se un italiano uccide un essere umano all'interno del proprio paese rappresenta, al massimo, un fallimento della società, dell'educazione o della cultura; se invece è un immigrato ad uccidere colpe e cause astraggono dalla responsabilità civile del territorio e della società in cui il reato è stato commesso. la gente si chiude in casa ed odia lo straniero perchè non ne riesce a prevedere e controllare i comportamenti.
bene, dalla generalizzazione e dalla vasta gamma di ragioni che impongono all'europa il bisogno di schiavi stranieri (e straniero in europa non è certo il tedesco, ma è percepito come tale il rumeno) porto avanti la mia semplice richiesta: così come un cittadino europeo per costruirsi il proprio futuro ed una condizione di benessere è tenuto ad impegnare i propri sforzi nello studio e nella formazione, impegnando le risorse delle proprie famiglie, per poi mettere in competizione le proprie competenze con altri suoi concittadini, allo stesso modo dovrebbero fare gli immigrati. perchè la nostra comunità economica non dovrebbe avere il diritto di imporre gli stessi criteri di selezione e di competenza ad offerte di lavoro non qualificate quali sono quelle presentate dagli immigrati? perchè non si selezionano le masse di lavoratori che premono alle frontiere? e perchè non gli si fa notare che con loro la mano sarà più pesante perchè non rientranti negli stessi valori sociali del terriotorio in cui si recano? perchè ci si stupesce se un morto di fame ruba?
il problema vero è che li si fa competere sul prezzo e non sui valoricivici e sul rispetto delle regole. i caporali degli industriali e dei latifondisti non hanno bisogno di baronetti ma di braccia silenti e low cost. ma dei loro bisogni io e gli altri cittadini possiamo anche fregarcene. personalmente vorrei che a lavorare nei cantieri siano delle persone educate ed istruite. ma no, quelle persone rimangono a casa e qua arriva solo la feccia. è un grosso risparmio per i sistemi carcerari dei paesi di provenienza, ma un alto costo sociale per i paesi di destino.
ma tornando ad anno zero, alla fine di anno zero, i lampedusani che lavorano a rimini (da più di 30 anni sentendosi ancora lampedusini, alla faccia delle cazzate sull'"Integrazione") che votano lega sono il segnale più forte di quanto la competizione globale debba guardare in faccia alle persone e riconoscere a queste ultime il diritto di vivere da esseri umani anche se non si è extracomunitari. se un immigrato si rende conto che nel mio paese passare una notte in questura non è poi più grave che dormire in una baracca, bè, siamo alla frutta

giovedì 15 maggio 2008

ARIA


ma l'aria è cambiata in questi giorni ("parte la gente, si dissolve nei dintorni"). la terza repubblica ispira fiducia e ottimismo ("speravo tu esistessi, però non immaginavo tanto"), lo stage inizia, le nuvole si disperdono e non piove più. ogni cosa è magnifica. maggio, chi poteva immaginare che potesse tornare così violento e fragile.
dalla radice spunta sempre un nuovo germoglio, anche se delle volte si cerca di negare l'evidenza e si pensa di essere giunti alla fine. qualche volta sembra l'ultima, ma quanto è bello sapere che così non è



e così eccomi di nuovo a nuotare nell'aria.


dio mio, voglio Aria, "anticipando tutti i tempi, rischiandone le conseguenze"
voglio Aria, voglio Aria, voglio Aria, voglio Aria, voglio Aria, voglio Aria

da qua a domani è un passo, un soffio, un attimo ed è di nuovo Aria

mercoledì 14 maggio 2008

dal maggio 2006, con valore attuale

è difficile, non ci si può svegliare all'improvviso e permettersi di smettere, di scendere giù dal carro. così, come se niente fosse. il cane lo dimenticai già da tempo e la spiaggia era divenuta palcoscenico di nuovi spettacoli, altri attori, copioni differenti. è ridicolo come certe volte si creda che una idea o un pensiero possa valere per sempre. eppure girati un attimo e guardati dietro. cosa ti è rimasto di ieri? ciò che solo mi ricordo è che mi sto dimenticando di tutto e ADESSO VOGLIO PARLARE CON TE, dirti che per quanto sappia che io non ti manco, tu neppure manchi a me.ma se vuoi si può continuare a mentire, una bugia è gratis,COME UN BACIO SULLA GUANCIA

lunedì 12 maggio 2008

se l'inter è un team di calcio cicciolina è vergine. lo ha dimostrato il suo capitano zanetti che si è disinteressato completamente del "rigore della vita". lo ha dimostrato il presidente-padrone e l'allenatore nel pallone. lo dice la storia recente, gli scudetti altrui, la juve in B (la juve, benchè antipatica, è indubbiamente una squadra solida, seria e vincente).
lo ha dimostrato il siena che non aveva certo intenzione di vincere e che ha fatto due gol (su due tiri) senza malizia, a campionato finito, con la mente in vacanza. ma si sa, l'inter è un parco giochi, disneyland. ma è anche un centro di recuopero, ragazzi difficili, gentaglia, gente che se non era per il calcio a quest'ora marciva nella galera della patagonia, il carcere più a sud del mondo! e poi il siena ci ha provato in tutti i modi, regalando un rigore sospetto senza accennare nessuna protesta!
alla fine tutti contenti. tutti, ma proprio tutti. probabilmete anche il milan: la goduria di un nuovo 25 maggio non ha prezzo, vale più di mille champions! tutti contenti, dicevo, a parte la alzio per motivi di invidia e l'inter, of course, ma per chissà quali disumani motivi.
forza inter amala!!!!!!!

martedì 6 maggio 2008

das leben der anderen (le vite degli altri) [film]


corre l'anno 1984.berlino est è un covo di spie e di dissidenti. i colori grigi della DDR fanno da sfondo all'incrocio tra la travagliata vita sentimentale di uno scrittore e della sua donna attrice. un ministro della cultura invidioso e vendicativo. gli alti ranghi della stasi ed un buon uomo.
il bello della DDR era proprio il mix tra i sentimenti di riconoscenza nei confronti della Rivoluzione (orgoglio socialista) e le passioni idelaiste degli artisti (dissidenza adrenalinica).
lo scrittore e commediografo greorg dreyman la sta combinando grossa: un saggio che tratta dei suicidi degli artisti nella germania est. il capitano della stasi gierd wiesler passa le giornate ad ascoltare la combricola di dissidenti riunitasi in casa dreyman per preparare il saggio che dovrà passare oltre cortina per finire nella redazione del settimanale della Germania Federale "dier spiegle".
ad un certo punto si assiste ad una particolare variante della sindrome di stoccolma ed il film acquista una rapidità ed una irreversibilità che lascia scosso il pubblico. la splendida compagna christa-maria entra in scena nel palcoscenico della stasi e la trama consacrerà il vero eroe, l'antieroe. l'attore non protagonista.
un film splendido (oscar come migolior pellicola straniera 2007), un'atmosfera malinconica, un mondo che sembra lontano anni luce, da molti dimenticato, da altri rimpianto, dal giudizio della Storia snobbato.

"das leben der anderen", un film di florian henckel von dennesmarck, germania, 2006

sabato 3 maggio 2008

la nostra guerra


Gorizia - 25 anni nel 2008 vuol dire avere il diametro dello scenario a cui dever fare attenzione decisamente più vasto di quello che storicamente si ebbe nel 1998.dopo 10 anni il treno parte da stazini più vicine ma, a dispetto di ciò, è più facile perderlo. nell'intorno più prossimo i fatti corrono ed irreversibilmente intaccano la quotidianità anche nella sua più blanda banalità..





reuters Ue accordo Saa per rapporti con la Serbia (29 aprile)

LUSSEMBURGO - L'Unione europea firmerà oggi un accordo per avere legami più stretti con la Serbia.

E' quanto ha detto un portavoce della Slovenia, presidente di turno dell'Ue.

"I ministri si sono trovati d'accordo sul fatto che la Ue firmi oggi l'accordo 'Stabilisation and Association Agreement' (Saa o Asa in italiano) con la Serbia ... I ministri inoltre hanno raggiunto un accordo a certe condizioni. La firma dell'accordo avverrà oggi pomeriggio alle 16,00 (ora italiana)", ha detto un portavoce della presidenza nel corso di un vertice in Lussemburgo.

In precedenza, un portavoce olandese aveva precisato che le condizioni prevedono che la ratifica da parte degli Stati Ue del patto inizierà soltanto una volta che l'Ue sarà convinta che Belgrado collaborerà a pieno nel dare la caccia alle persone accusate di crimini di guerra, e che la Serbia inizierà a ricevere gli aiuti dal punto di vista commerciale e umanitario previsti dall'accordo soltanto in quel momento.


international herald tribune Nikolic follows own path ( 2 maggio)

The leader of the Radical Party, which could be a part of a coalition government soon, lashed out at the United States and European Union countries for recognizing Kosovo, but he ruled out going to war. il velino Solana dietro la firma del trattato Saa (2 maggio)
Roma - C’è lo zampino di Javier Solana dietro la firma del trattato di Associazione e stabilizzazione (Asa o Saa ) tra Unione europea e Serbia. Il negoziato, secondo quanto ha appreso il VELINO a Bruxelles, ha infatti subìto una decisiva accelerazione i giorni che hanno preceduto il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue di martedì 29, in seguito alle raccomandazioni partite dall’ufficio del responsabile della politica estera e di sicurezza comunitaria. Solana, che ha avuto numerosi colloqui ad alto livello con le autorità serbe dopo la dichiarazione d’indipendenza del Kosovo, ha fatto presente ai rappresentanti dei Ventisette che le previsioni sull’esito delle elezioni dell’11 maggio in Serbia non sono incoraggianti per la coalizione guidata dal Partito democratico (Ds) del presidente Boris Tadic, favorevole a una maggiore integrazione con l’Europa malgrado l’incidente del Kosovo. E un successo dei radicali di Tomislav Nikolic (già vicino alla vittoria contro Tadic alle presidenziali dello scorso gennaio), coadiuvati dai demo-nazionalisti del premier uscente Vojislav Kostunica, potrebbe dar vita a un governo molto rigido rispetto all’Europa, pronto a subordinare ogni possibile intesa a una revoca delle decisioni della maggior parte dei Ventisette sul Kosovo. Al contrario, Tadic, pur ribadendo la sua opposizione al riconoscimento della (ex) provincia, è convinto che l’adesione all’Unione europea costituisca l’unico modo di difendere realmente le posizioni serbe sull’indipendenza di Pristina, oltre che la migliore possibilità di sviluppo economico per il paese.
[...]

ansa (3 maggio)
Roma, 3 mag. (Apcom) - Il leader del Partito radicale serbo (Srs), Tomislav Nikolic, ha dichiarato di non sentirsi la reincarnazione politica di Slobodan Milosevic.

In un'intervista al New York Times, l'esponente dell'estrema destra ha precisato comunque di non ritenere una figura totalmente negativa l'ex presidente, la "mente" della guerra dei Balcani che nel suo Paese costò la vita ad almeno 125mila persone. "Milosevic non è stato un criminale, ma ha commesso molti errori", ha affermato Nikolic, 56 anni, personalità carismatica e violenta che un tempo sorvegliava cimiteri e si autodefiniva con orgoglio "impresario di pompe funebri".

Il suo humor serbo potrebbe diventare più familiare al resto d'Europa dopo le elezioni parlamentari dell'11 maggio. "Spinto" dalla rabbia dell'elettorato per la dichiarazione unilaterale di indipendenza della provincia del Kosovo, l'Srs è leggermente in testa nei sondaggi e gli analisti prevedono che possa emergere dalle urne come parte della coalizione di governo.

Nikolic ha assunto le redini del partito da quando, nel febbraio 2003, il leader Vojislav Seselj si è consegnato al Tpi (Tribunale penale internazionale Onu per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia) per rispondere delle accuse di crimini di guerra. Il problema di Milosevic, ha aggiunto il nuovo leader, è che non ha mai finito ciò che ha cominciato. "Ha desistito in tutti i conflitti che ha iniziato", ha sottolineato, "Il suo più grande errore è che non è stato una persona che non ha portato le cose a termine. Ma le sue politiche ci hanno fatto impazzire. Non posso essere definito un nuovo Milosevic".

Dichiarazioni che non hanno fatto molto per tranquillizzare i crescenti allarmi tra i liberali serbi e i leader occidentali, che temono che un successo dell'Srs - al governo nella coalizione guidata da Milosevic alla fine degli anni Novanta eche ha appoggiato le sue guerre - possa far sprofondare il Paese in un nuovo braccio di ferro con la comunità internazionale.

repubblica Fiat acquista stabilimento Zavasta (30 aprile)

(Teleborsa) - Roma, 30 apr - Fiat Group Automobiles (FGA) e il Ministero dell'Economia e dello Sviluppo Regionale Serbo hanno annunciato oggi la firma di un Memorandum d'Intesa (MoU) che prevede l'acquisizione da parte di FGA dello stabilimento Zastava a Kragujevac, Serbia, situato 140 chilometri a sud-est di Belgrado...
[...]
Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del Gruppo Fiat e di Fiat Group Automobiles, ha commentato, "Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di Fiat Group Automobiles finalizzata a supportare le sue aspettative in termini di crescita e volumi. Arriva dopo numerose alleanze mirate e partnership raggiunte negli ultimi quattro anni con primari costruttori automobilistici e fornitori. Inoltre, dimostra la nostra fiducia nella Serbia, la sua industria, le sue competenze manageriali e l'abilità dei suoi lavoratori, senza dimenticare lo stesso mercato automobilistico Serbo, che consideriamo un'estensione integrale del nostro mercato domestico. 54 anni fa, Fiat e Zastava firmavano un accordo per la costruzione di una fabbrica a Kragujevac dove oggi viene prodotta la Fiat Punto. Noi crediamo che, insieme a Zastava, abbiamo giocato un ruolo chiave nello sviluppo dell'industria automobilistica Serba, sia da un punto di vista produttivo che tecnologico. Siamo orgogliosi del fatto che molti ingegneri e tecnici Serbi siano stati formati alla Fiat in Italia e in Serbia."