martedì 22 luglio 2008

vieni a trovarmi giù a south park


ora ne sono definitivamente certo: homer simpson per primo e peter griffin in seguito non sono in grado di reggere il confronto con eric cartman. il ciccione di south park è il miglior antieroe in circolazione nelle serie di cartoon impegnati e satiricamente attivi prodotti dalle deformazioni della libertà di espressione stelle/strisce.
premesso la totale riverenza ed il totale rispetto per le serie dei simpson ("se non state zitti bart non guarderà i cartoni e lisa non andrà all'università") e gli elogi per quelle di family guy e futurama, credo che south park sia un altro pianeta, un'altra faccenda..ben più complessa, più sudicia, più fastidiosa e sgradevole ad accettare delle altre. una faccenda più vera del vero..nel senso che non si tratta di parodie di storie importanti o magari fondamentali . si tatta più di parodie di storie banali e politicamente corrette, normali situazioni ma esageratamente macabre nei dettagli. uno sguardo alle trame (per chi non le conoscesse) sarebbe di aiuto...se nei simpson lo stupido è homer, in south park gli stupidi sono gli adulti. se nei simpson burns è il cattivo, in south park i cattivi sono gli adulti. se nei simpson esite una morale accettabile per il telespettatore, in south park la morale è accettabile per un mondo di mostri, di deviati.
sostanzialmente, da south park non si impara niente, non si evincono responsabilità, nessun interrogativo. la puntata finisce in armonia..tutto si aggiusta (a suo modo) ed il problema iniziale si risolve secondo criteri e parametri normalmente accettati solo nel mondo parallelo di south park.

La satira di South Park prende di mira molti aspetti della cultura statunitense e dell'attualità, e sfida molti dei tabù e delle convinzioni radicate nella società, di solito attraverso la parodia e il grottesco, seguendo e "accelerando" follemente la scuola dei Monty Python. L'abuso di minori in ogni sua forma è tema ricorrente nella serie animata insieme all'omosessualità e al tema della morte (famose sono le morti di Kenny le quali solitamente vengono commentate da Stan e Kyle con le frasi «Oh mio Dio, hanno ucciso Kenny!» «Brutti bastardi!»). La serie è inoltre famosa per la trattazione di temi d'attualità in maniera pressoché estemporanea (come gli attentati dell'11 settembre 2001 o il caso Terri Schiavo); fatto dovuto alla sua tecnica di realizzazione (animazione computerizzata) che permette la realizzazione di un episodio in soli tre giorni (il 75% in meno rispetto ad una puntata dei Simpson).
wkp

il programma contiene parolacce, sesso tra cartoni animati, insulti razzisti e satira politica. per questo motivo è sconsigliato a tutti.

non è una parodia del mondo reale..è più una parodia dell'immaginario della bassa cultura americana. più nello specifico: non si tratta di storie basa sulle esperienze dei cittadini americani ma sui paradigmi della loro cultura sociale. è una parodia delle morali dei film, dei telefilm, dei telegiornali, delle religioni e delle paure. ad esempio: una campagna di sensibilizzazione contro gli effetti del fumo nella scuola elementare. 5 ragazzi inscenano un balletto al ritmo di un jingle che condanna gli effetti dannosi del fumo ed i vantaggi di non fumare. i bambini della scuola, allibiti e spaventati, stanno a bocca aperta, mentre i loro pensieri neutri subiscono un bombardamento nucleare di vaste dimensioni. le ultime parole dei 5 bombardieri nucleari dicono qualcosa del tipo "Se fumi sei infelice come uno che ha il Cancro! se fumi sei felice come un Morto! se non fumi sei felice come Noi" . di conseguenza, i 4 protagonisti appena escono dalla scuola vanno immediatamente a fumare una sigaretta: 4 contemporaneamente.
in oltre sono presenti quelle tipiche sfide con se stessi degli eroi holliwoodiani, però più che inseguire "sogni americani" come le eroiche battaglie per il successo si inseguono record bizzarri quali lo stronzo più grande del mondo, o il cambio di sesso o di razza, oppure la disinfestazione dagli hippy. i preti portano bambini nudi al guinzaglio, gesù è un fallitto, rivaleggia apertamente con babbo natale, il diavolo ha una relazione con saddam hussain, il popolo è più stupido dello stesso bush e tutti hanno paura di tutto (quando la fox annuncia l'imminente messa in onda di una puntata dei griffin in cui si fa satira sulla figura di maometto, gli scienziati consigliano alla popolazione di fare un buco nella sabbia ed infilarvici la testa per scongiurare la reazione dei fondamentalisti). solo i bambini hanno una coscienza..ma questa viene solitamente inibita, deviata o sconvolta dall'incapacità degli adulti di dare soluzioni accettabili ai risultati delle loro azioni (il possesso di auto ibride riempie di superbia i propri possessori tanto da produrre nubi tossiche più dannose dello smog!).
insomma...un altro pianeta..un altro concetto..un altro sistema di rappresentazioni collettive..
in oltre c'è eric cartman il vero protagonista di questo universo parallelo..le sue scelte,solitamente sono: controtendenza rispetto ai gesti vigliacchi ed incompetenti degli adulti; qualunquistiche tendenti alla più infima mediocrità intellettuale. in entrambe le situazioni cartman esagera all'ossessione i sintomi di denigrazione o adorazione. ad esempio: in un episodio qualche intento aducativo degli adulti provocana una distorta reazione dei bambini. non ricordo quale, fatto sta che i bambini iniziano ad odiare quelli con i peli rossi! eric cartman si pone a capo del pogrom studentesco e intrattiene le folle predicando il rigetto sociale verso quella minoranza. riesce così ad emarginare i diversi. ma i suoi amici gli gioccano un brutto tiro..si introducono di notte nella sua stanza per cambiar colore alla sua chioma. la mattina cartman si sveglia e si riscopre pel di carota. inizialmente tenta di risolvere alla complicazione cercando di convincere gli altri (i non pel di carote) del fatto che a parte il colore dei suoi capelli tra lui e quelli normali non vi era differenza. ma la sua propaganda e le sue idee sono profondamente radicate nella società e viene così emarginato. e cosa decide di fare il genio? fonda una società segreta di pel di carota con l'intento di uscire dalla sua condizione di minoranza sterminando la maggioranza. ribalta completamente tutto e tutto si muove all'oscillare del suo culo immenso.
del resto la storia di eric cartman è uno schifo..una vera merda..la sua è l'infanzia più infelice del mondo. un'intero episodio è dedicato alla ricerca di suo padre seguendo i resiconti delle scopate della madre ad una festa della birra di qualche anno prima (non vent'anni dopo, cinque). ogni uomo intervistato da cartman dice che si è appartato per scoparsi sua madre, ma che nel mentre succedeva qualcosa e fatto sta che spunta il nome di un altro uomo che scopava con sua madre. e così via sino ai colorado bulls del 1992. una macabra commedia.
cartman, ultra-americano ed ultra-conservatore, riveste un ruolo di boss impericolosito dalla sua infelicità solitaria...
lungi dall'essere un elogio a tali caratteristiche, la serie south park è la dimostrazione dell'incoerenza tra fini e mezzi dell'america..quando gli adulti rendono illegali i gatti (a cat ban bill) perchè i bambini aspirano le loro urine per sballarsi, eric (che odia le droghe ma ancora di più i drogati) nasconde il suo gatto in soffitta..(anche altri bambini nascondono i loro gatti..ma non per le stesse ragioni di eric..ad esempio kyly nasconde il suo tra i vestiti come se si trattasse di cannoni o porno.. i suoi lo scoprono e ripetono il solito cliche "di chi è questo?" sventolando una bustina trasparente con dentro un gatto - miao! - si sentono rispondere con un altro cliche ancora:"no è mio, lo tengo per un amico"..un gatto! )..ma una notte eric sente lamentarsi il suo gatto. sale in soffitta da lui: dalla finestra si scorge una gattina..di cui il suo gatto è follememente innamorato..dopo qualche resistenza e dopo aver cercato di far ragionare il suo gatto sui rischi che potevano correre entrambi, eric cede e acconsente a far entrar dentro la micia..esce in giardino con impermeabile e cappello da agente segreto (è il personaggio che cambia abiti più spesso..), vede la gatta, le fa cenno di seguirlo..e all'improvviso spuntano i suoi due cuccioli..eric acconsente anche a loro..correndo grossi rischi..e poi...

anche sulla rete... QUA!!!!!

sabato 19 luglio 2008

about tina




Dopo aver affrontato nella prima puntata i nuovi fenomeni di nazismo in Russia, al Vanguard Special si parla di “Crystal Meth”, una tra le più diffuse droghe sintetiche del momento. Attraverso i POD, con gli ospiti in studio e con le nostre grafiche esploreremo la realtà delle nuove droghe. Attraverso il pod “Party and Play” di Christof Putzel racconteremo la loro esplosione nella società e in certi ambienti della comunità Gay americana e seguiremo le rotte della metamfetamina.

Durante lo special, Christof Putzel sarà in collegamento per commentare la sua video-opera.

current.com/promo_vanguard_VIDEO






15° SUNSPLASH




non andavo ad osoppo da diversi anni ed è stato sostanzialmente diverso. questa volta tra i fini c'erano novità assolute rispetto all'ultima trasferta con i Real B.
a parte il reportage dell'amico eddi, le scorrerie nell'area campeggio hanno diversificato i loro obiettivi, concentrandosi su particolari neppure tanto nascosti. particolari che quelle altre volte non riuscivano a distrarre il peccato di gola.
così sono finalmente riuscito ad aprezzare la pizza degli elfi nella loro sudicia pozza di fango, il ferramenta con gli accessori per sopravvivere nel bosco, il supermercato dove i rasta fanno la spesa per la cena. i bambini a pascolo brado, vestiti come i padri e le bambine come le madri.
un'africa benestante e soddisfatta della naturalezza e della serenità del loro vivere. felici di non avere niente. un'africa con l'ATM bankomat

martedì 15 luglio 2008

SATIRA, ULTIMO SUICIDIO A SINISTRA - DISTRUGGEVA PARTITI, È FINITA COME UN PARTITO - GRILLO CHE TI CHIAMA “SCRITTORE PREZZOLATO”

Jacopo Iacoboni per “La Stampa”

Distruggeva partiti, è finita come un partito; oltretutto, c’è chi ritiene, l’unico di sinistra, rissoso, facile al populismo, serioso. Una risata ci ha seppellito.

Prima non era così, la satira. Esisteva una sinistra; e poi esisteva chi la prendeva in giro. Cose distinte. Ora no, tutto si mischia, invettive e ragionamenti, risate e (para)politica. Le filippiche di Beppe Grillo in piazza Navona contro il presidente della Repubblica (il primo presidente ex comunista!). Sabina Guzzanti che parla male di Curzio Maltese (già autore di Serena Dandini).

Michele Serra che scrive pacato sostenendo di condividere Maltese. Vauro che va con Santoro. Paolo Flores che attacca il manifesto. Nanni Moretti che dice «sporcano tutto», anche la satira. Dario Fo che invece sta con Sabina, «la satira ha il diritto di insultare, è sempre stato così».
Stefano Benni che a cena si mostra disgustato e scrive sempre meno, via da Bologna, giù a Roma, meglio pensare al figlio diciottenne che cullarsi nell’autodistruzione. Daniele Luttazzi, pur pratico di coprofagia in tv, che scrive sul suo blog «stiamo attenti», non varchiamo il confine che dallo sberleffo anche hard porta all’urlo, dalla satira alla politica dei tribuni. Sfotti il Papa, e sei il primo a pontificare.

Nella deriva terminale della politica spettacolo, dove lo show prende il posto dell’opposizione (era accaduto ormai da tempo) e di ogni altro discorso pubblico (accade ora nelle piazze, e peggio ancora su Internet), è surreale osservare cos’è capitato alla più geniale generazione di satirici che l’Italia abbia conosciuto negli ultimi trent’anni. Quelli che «ci conosciamo tutti», quelli usciti da esperienze di vita simili, e poi dal Male, da Tango, da Cuore, o i più giovani, fratelli minori che avevano creato la stagione già televisiva della Tv delle ragazze, della Rai tre tv-verità, della ridotta del teatro Ambra Jovinelli.
Avevano sepolto di sberleffi (Il Male) l’austerità ottusa del Pci del ‘77, incapace di capire i giovani, umorismo e satira cochon vicina agli sfottò geniali degli indiani metropolitani, quelli di «Lama non lama». Dieci anni dopo avevano assestato il colpo di grazia al partito morente di Natta, lo raffiguravano come scimmietta ammaestrata ai piedi di Craxi e Andreotti (la copertina feroce su «Nattango»). Avevano quindi campato (Cuore) sul Psi craxiano dell’Italia da bere e di Tangentopoli, «Scatta l’ora legale: panico tra i socialisti». E poi, nella tv di Dandini e dei fratelli Guzzanti (anche loro ormai divisissimi), irriso alla pari Silvio e Romano. Finiscono, adesso, in un mesto tramonto italiano, lontanissimi gli uni dagli altri. Seppelliti da una risata, nel frattempo degradata a ghigno.

«Tango - ha raccontato Staino - finì perché non voleva diventare così». E ieri sull’Unità si tirava fuori un po’ sconsolato nella vignetta su Funari: «Funari ci ha lasciato?» «Non ha retto questa volgarità». E dire che quel giornale satirico - che raccolse Altan, Pazienza, Vincino, Angese, Ellekappa, Panebarco, più Sergio Saviane, Michele Serra, Stefano Benni, Gino & Michele - era stato feroce, aveva, lui sì, cantato il requiem a un partito, liberando il mondo comunista dalla drammatica assenza di autoironia.
Per la prima volta la sinistra irrideva la sinistra, con lievità e senza andare in piazza; ai tempi di Fortebraccio, o del Don Basilio anticlericale, o delle rubriche sull’Unità, «Il fesso del giorno» e «Il dito nell’occhio», o dei disegni di Gal, i comunisti sfottevano il nemico, non se stessi. Tango cambiò tutto, uscito grazie a un politico «di destra», Emanuele Macaluso, capace di dare tutta la libertà a quei giovani che sfottevano Natta, buttavano giù dal piedistallo gli intellettuali leggendari del Pci (alla morte di Renato Guttuso titolarono «Dio c’è... e vuole la sua parte d’eredità»), prendevano per i fondelli il giovane D’Alema, capo della Fgci, che per loro era e rimarrà sempre «Minimo», non Massimo... «Nessuno pensò mai di fare il leaderino», ricorda sempre Alessandro Robecchi, assieme a Serra pilastro di Cuore.

Sono i più intelligenti; quelli che avevano capito dove si stava andando a parare. La slavina è proseguita nolente loro. Fu proprio «Minimo» D’Alema che chiuse Tango, magari non stracciandosi le vesti. Eppure satira e politica (e sinistra) s’erano già allora a tal punto confuse che proprio «Minimo» sancì la fusione quando nel novembre ‘99, da presidente del Consiglio, fece causa a Giorgio Forattini chiedendo tre miliardi di risarcimento per una vignetta che lo raffigurava intento a cancellare con il bianchetto dei nomi da una lista del Kgb. Anche quella querela fondeva i generi: ciò che oggi i «compagni di scuola» ex Fgci imputano a Grillo e Guzzanti.

Sostiene Serra che Cuore decise di sciogliersi perché «ogni altro possibile sbocco (ma perché non fate un partito? perché non vi presentate alle elezioni?) ci sembrò esiziale», tra i due linguaggi, politica e satira, rappresentanza e rappresentazione, occorre «provare disperatamente a ristabilire ambiti e competenze». È come opporsi all’età della tecnica, al tramonto della politica, a Britney Spears che s’impasticca, dinanzi a Beppe Grillo che da mesi ti chiama «scrittore prezzolato», o Sabina Guzzanti che dà del «sicario» ai suoi amici d’un tempo, tutti sotto le macerie di una risata che avrebbe dovuto seppellire altri, e invece ha fatto a pezzi noi.


Dagospia 14 Luglio 2008