ho lasciato gli altri in un locale sulla strada che collega camelot con morgana. il nome nn lo so, nn ci ho fatto caso.
per entrarvi si scende una scalinata ripida, dentro c'è un biliardo, ma credo che di solito sia una balera di flamenco.
me ne andavo solo verso casa e devi sapere che, all'improvviso, inizia a scendere la neve e a scenderne tanta.
in un attimo, tutto bianco, quasi irreale ed incomprensibile.
nel silenzio dei viottoli che confluiscono sulla plaza major ascolto il suono delle mie suole sul manto di fiocchi; un
fruscio opaco, come quello che sento camminado sulle dune di sabbia bianca, nelle notti di estate, pochi istanti prima
che il sole sorga, quando la duna è umida ed il suo sonno disturbato dai passi lenti del rientro.
in questo momento tu dormi, è chiaro. hai tante ragioni per spegnere la luce e le hai avute parecchie ore fa.
ed io, proprio io, che ti ho detto basta, ancora desidero tornare in quel sogno da cui mi sono svegliato tre anni fa,
quando la luce dei tuoi occhi ha finito per innondare di raggi i miei che, immobili, nn hanno fatto altro che gurdare te.
sulla calle de toro mi assale il desiderio di percorrere il manto bianco stringendo la tua mano, riempire quest'ora del tuo
profumo...penso a quanto gradevole potrebbe essere il suono del tuo passo, fermerei il mio per un attimo, registrerei
quel fruscio per nn dimenticarlo mai.
i tuoi passi sulla calle de toro -- ... -- ... -- ... -- ..
segni indelebili in questo mare di neve, sul mio cuore di ghiaccio -- ... -- ... -- ...
lacrime e lacrime colano sul foglio su cui scrivo
", ",
", ",
.......................................
.......................................
.......................................e tendono trappole insidiose sul cammino della biro
......................................
......................................e ripeto il tuo nome ad ogni respiro
per entrarvi si scende una scalinata ripida, dentro c'è un biliardo, ma credo che di solito sia una balera di flamenco.
me ne andavo solo verso casa e devi sapere che, all'improvviso, inizia a scendere la neve e a scenderne tanta.
in un attimo, tutto bianco, quasi irreale ed incomprensibile.
nel silenzio dei viottoli che confluiscono sulla plaza major ascolto il suono delle mie suole sul manto di fiocchi; un
fruscio opaco, come quello che sento camminado sulle dune di sabbia bianca, nelle notti di estate, pochi istanti prima
che il sole sorga, quando la duna è umida ed il suo sonno disturbato dai passi lenti del rientro.
in questo momento tu dormi, è chiaro. hai tante ragioni per spegnere la luce e le hai avute parecchie ore fa.
ed io, proprio io, che ti ho detto basta, ancora desidero tornare in quel sogno da cui mi sono svegliato tre anni fa,
quando la luce dei tuoi occhi ha finito per innondare di raggi i miei che, immobili, nn hanno fatto altro che gurdare te.
sulla calle de toro mi assale il desiderio di percorrere il manto bianco stringendo la tua mano, riempire quest'ora del tuo
profumo...penso a quanto gradevole potrebbe essere il suono del tuo passo, fermerei il mio per un attimo, registrerei
quel fruscio per nn dimenticarlo mai.
i tuoi passi sulla calle de toro -- ... -- ... -- ... -- ..
segni indelebili in questo mare di neve, sul mio cuore di ghiaccio -- ... -- ... -- ...
lacrime e lacrime colano sul foglio su cui scrivo
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.......................................e tendono trappole insidiose sul cammino della biro
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......................................e ripeto il tuo nome ad ogni respiro
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