Ringraziamenti
Gli anni più belli sono trascorsi oltre la riva dell’Isonzo. Sono trascorsi senza fretta, ma con puntualità volgono al termine. Come una gita, un viaggio o una serata tra amici. Un lungo istante di venti stagioni. Ho una nuova casa dove tornare, un cielo che è anche mio e dei fratelli con cui l’ho condiviso. Il susseguirsi di una storia dietro l’altra. Abbiamo fatto la storia. Da via Formica a via Carducci le leggendarie dimore rimarranno a monumento di quanto è stato fatto, detto, capito. Una maturazione non priva di imprevisti, ma siam lo stesso diventati grandi continuando a comportarci da ragazzini. Sempre con il sorriso tra le labbra speziate di ironia. Chi andava e chi veniva sembrava appartenere ad una categoria a parte. Bene, mi accingo ad entrare anch’io tra loro.
Il primo ringraziamento è speciale ed è dedicato a chi rimarrà, perché possa andar via sapendo che questo posto ha un futuro e che tutte le volte che tornerò potrò ritrovare me stesso tra le loro vite, i loro gesti ed i loro modi di fare.
Un secondo ringraziamento va dedicato alla professionalità del posto, alla comodità del lavoro svolto, alla dolcezza della culla di via Alviano.
Un terzo è rivolto alle strade, alle sette delle sere d’estate ed alle otto delle mattinate d’inverno. Al castello ed agli aperitivi.
Un quarto ringraziamento lo meritano i momenti tristi, vera officina di ciò che siamo. Lo meritano perché hanno saputo essere intensi quanto la gioia e sapevano di sale come le lacrime, come il mare.
L’ultimo ringraziamento è per il meglio che c’è stato in questi cinque anni. È il ringraziamento più sentito, è la canzone più bella dedicata a quella gente che non ha bisogno di veder comparire scritto il suo nome su le ultime pagine di una tesi di laurea ma il cui pensiero non morirà mai e non si perderà certo negli scafali di una biblioteca
vostro